Written by: Fallimenti News

I più grandi fallimenti USA – Parte 2

La settimana scorsa abbiamo lanciato questa nuova classifica sui fallimenti. Ci siamo occupati di alcune delle più grandi bancarotte della storia degli Stati Uniti, precisamente di Pacific Gas Electric & Co. (10° posto – 36,15 miliardi di dollari), della Thornburg Montgage (9° posto – 36,5 miliardi di dollari), di Crysler (8° posto – 39,3 miliardi di dollari), e infine di MF Global (7° posto – 41 miliardi di dollari).

Ora invece la situazione si fa ancor più interessante, in questa parte tratteremo le aziende dal 6° al 4° posto. Il buco da loro lasciato supera i 60 miliardi di dollari (per ognuna) fino ad arrivare a ben 91 miliardi di dollari. Per la prima parte leggi “I più grandi fallimenti USA – Parte 1”.

Scopriamo la seconda parte.

6. Conseco – 61,4 miliardi di dollari

Negli anni 90’ era sulla bocca di tutti, protagonista di aggressive scalate ai danni di numerose aziende. L’azienda assicurativa e finanziaria è stata leader del settore, grazie anche ad intuizioni e investimenti giusti. Però, che serva da lezione, basta solamente un investimento sbagliato e poi giù.

Il crollo della società americana è collegato direttamente all’investimento peggiore che l’azienda abbia mai fatto. Si tratta dell’acquisto della Green Tree Financial, società finanziatrice di compravendita di case mobili. Portò al fallimento della Conseco.

Ben 61,4 miliardi di debiti, l’attivazione della procedura fallimentare fu d’obbligo. Dopo qualche tempo però, l’azienda si rimise in piedi.

5. Enron – 65,5 miliardi di dollari

Fallimento simile e comunque collegato a quello di Pacific Gas & Electric del 2001. Il mercato di riferimento è quello dell’energia elettrica. Peggio di PG&E seppe fare solo Enron. Il colosso statunitense dell’energia venne travolto dallo scandalo nel 2001, pochissimo tempo prima del fallimento di PG&E. La società fu campione assoluto per pratiche contabili fraudolente, i vertici non sapevano più come nascondere le perdite. Ben 65,5 milioni di dollari di debiti, il fallimento fu inevitabile. C’è da dire che la società ci provò con tutte le sue forze, anche andando a discapito dei propri clienti.

Per riuscire a manipolare i prezzi dell’energia, Enron arrivò addirittura a tagliare la corrente ai propri clienti. Roba da matti.

Vista notturna della sede principale di General Motors a Detroit.

4. General Motors – 91 miliardi di dollari

General Motors è un’azienda statunitense che produce autoveicoli. Tra i suoi marchi ci sono : Cadillac, Chevrolet, GM Korea, Holden e Buick. Insomma un colosso famoso in tutto il mondo, l’anno scorso ha chiuso l’anno con un fatturato di 147 miliardi di dollari. Eppure il pilastro del settore automobili USA, 10 anni fa se la vide brutta. Anzi bruttissima.

Dopo soli due mesi dal fallimento di Chrysler, anche General Motors avviò la procedura per dichiarare bancarotta. Con un buco da quasi 100 miliardi, GM rimase travolta dalla crisi economica. Certo, veniva da anni di vendite deboli, più tempo passava e più GM vendeva di meno.

Nel 2009 dichiarò bancarotta ma, fortunatamente, ci penso il governo americano a procedere al salvataggio. Fortunati.

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