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Valore Petrolio: slitta accordo russi-arabi, è ancora caos

Il valore del petrolio ha registrato alcuni interessanti rialzi durante la scorsa settimana, l’ultima seduta (venerdì scorso) è stata chiusa a 34,92 dollari al barile per il Brent, 28,78 dollari per il WTI.

La seduta odierna invece si apre con un leggero calo per entrambi gli indici, dovuto principalmente all’annuncio di Russia e Arabia Saudita. Ma slitta l’eventuale accordo sulla produzione di greggio.

Ebbene, il perfezionamento dei negoziati era previsto per oggi ma l’incontro è stato spostato a Giovedì. I timori per un eccesso di offerta a questo punto continuano e se l’accordo non dovesse arrivare, il valore del petrolio potrebbe scendere di nuovo vertiginosamente.

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Valore Petrolio: la situazione attuale per Brent e WTI

La settimana scorsa, l’annuncio di Trump sul possibile accordo tra Russia e Arabia Saudita aveva fatto volare in borsa i due indici (Brent e Wti), che hanno guadagnato oltre il 15%.

Al momento della scrittura di questo articolo, il Brent staziona a quota 33,6 dollari al barile, mentre il WTI rimane sotto i 30 dollari, a quota 27,77 USD al barile. Sarebbe potuta andare diversamente se Mohammad Bin Salman e Putin avessero raggiunto l’accordo stamattina. Ricordiamo che il negoziato riguarda la riduzione delle produzione di circa 10 milioni di barili al giorno, e forse anche di più.

Ad accordo raggiunto, il valore del petrolio dovrebbe risalire rapidamente, in caso contrario si rischia un eccesso di produzione a fronte della scarsa domanda. Cosa che potrebbe tramutarsi in milioni di barili di greggio in stoccaggio e prezzo del petrolio vicino allo zero.

Le pericolose dichiarazioni di Saudi Aramco

Ma la tragica previsione sul futuro valore del petrolio potrebbe essere immediatamente corretta. Se le grandi potenze mondiali (produttrici di greggio) allentassero la produzione nei propri stabilimenti, la situazione migliorerebbe subito.

Saudi Aramco, colosso arabo del greggio, aveva già dichiarato che la società si trova a proprio agio con il prezzo del petrolio sotto i 30 dollari al barile.

Inoltre, il CEO aveva annunciato che la produzione di petrolio salirà ai livelli massimi, nonostante il drastico calo della domanda. Una cosa che potrebbe portare al collasso l’intero settore petrolifero.

Proprio per questo motivo, urge trovare un accordo tra le varie potenze mondiali, e subito. Ma gli analisti hanno già avvertito che un eventuale accordo sul taglio alla produzione di 10 milioni di barili al giorno potrebbe non bastare.

Infatti, il taglio potrebbe influire positivamente sul valore del petrolio, ma sempre nel breve termine. Dopodiché il suddetto taglio non risulterebbe sufficiente a bilanciare l’attuale calo della domanda, quantificato intorno ai 35 milioni di barili.

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