La Legge di Bilancio 2025 sarà caratterizzata da interventi mirati a migliorare le condizioni economiche dei lavoratori dipendenti, autonomi e pubblici. Tra le ipotesi più rilevanti emerge un pacchetto di sgravi fiscali e previdenziali dal valore complessivo di circa 15 miliardi di euro, con l’obiettivo di stimolare la crescita economica e aumentare il potere d’acquisto.
Sommario
Sgravi fiscali e previdenziali per i lavoratori
La Manovra confermerà il taglio del cuneo fiscale, una misura già introdotta temporaneamente nel 2023, rendendola strutturale. Questo taglio riguarda la riduzione dei contributi previdenziali per i lavoratori, con l’intento di ridurre il divario tra il costo del lavoro per i datori e il salario netto dei lavoratori.
Attualmente, il cuneo fiscale in Italia è tra i più alti dell’OCSE, con un’incidenza del 45,9%. Ciò significa che il costo per le aziende è oltre il doppio rispetto al netto percepito dai dipendenti.
Con la nuova Manovra, si prevede di mantenere una riduzione di 7 punti percentuali per i redditi fino a 25.000 euro e di 6 punti per i redditi fino a 35.000 euro, con un incremento in busta paga stimato intorno ai 100 euro al mese per milioni di lavoratori.
Questo intervento rappresenta un tentativo significativo di alleggerire il carico fiscale sui redditi medio-bassi, garantendo una crescita stabile delle retribuzioni.
Detrazioni Irpef e flat tax per autonomi
Un’altra misura di rilievo nella Manovra 2025 riguarda le detrazioni Irpef, con l’introduzione di nuove agevolazioni per i redditi superiori a 35.000 euro. Questa detrazione seguirà un meccanismo progressivo fino a 40.000 euro, al fine di sostenere le fasce di reddito medio-alte, ampliando il beneficio fiscale a una platea più ampia di contribuenti.
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, la flat tax al 15% sarà estesa stabilmente ai ricavi fino a 100.000 euro, consolidando così una misura già applicata temporaneamente nel 2024. Questa riforma mira a favorire le partite Iva, con un costo stimato tra 500 milioni e 1 miliardo di euro per le casse dello Stato. L’innalzamento del tetto dei ricavi mira a garantire una maggiore equità fiscale per i liberi professionisti e a incentivare la crescita economica in questo settore.
Inoltre, verrà chiuso entro la fine del mese il concordato biennale per gli autonomi, che ha permesso la regolarizzazione delle posizioni fiscali con sconti e agevolazioni, portando un afflusso di entrate aggiuntive per lo Stato.
Fondi per il rinnovo dei contratti pubblici e welfare aziendale
Per il settore pubblico, la Manovra 2025 prevede lo stanziamento di fondi destinati al rinnovo dei contratti dei dipendenti statali per il triennio 2025-2027. Qualora non venissero trovate risorse sufficienti per coprire i rinnovi contrattuali, sarà rifinanziata l’indennità di vacanza contrattuale, con un investimento stimato in almeno 800 milioni di euro.
Questo intervento mira a garantire continuità e stabilità salariale nel settore pubblico, in un periodo segnato da tensioni inflazionistiche e incertezze economiche.
Parallelamente, si confermerà anche la proroga del welfare aziendale, rendendo strutturali le agevolazioni fiscali già previste nel 2024. In particolare, si prevede la tassazione agevolata al 5% per i benefit aziendali fino a 3.000 euro e la detassazione completa dei fringe benefit fino a 2.000 euro.
Queste misure sono studiate per incentivare le aziende a fornire benefit aggiuntivi ai propri dipendenti, migliorando il benessere lavorativo e contribuendo ad aumentare il potere d’acquisto, soprattutto nelle grandi imprese.
Bonus e agevolazioni per le lavoratrici madri
La Manovra 2025 introduce anche importanti novità per le lavoratrici madri, con l’estensione delle agevolazioni previste per il “bonus mamme lavoratrici” anche alle lavoratrici autonome e alle partite Iva.
Questa misura è stata studiata per garantire un maggiore supporto economico alle madri che lavorano, indipendentemente dalla loro tipologia contrattuale, e per promuovere una maggiore inclusione lavorativa delle donne, in particolare quelle con figli a carico.
Oltre al “bonus mamme”, si prevede una riduzione selettiva delle detrazioni fiscali basata sul reddito, eliminando i benefici per i proprietari di seconde case, in un’ottica di semplificazione e razionalizzazione della spesa fiscale. Questo intervento risponde alla necessità di contenere la spesa pubblica, concentrando gli aiuti fiscali sulle fasce di reddito più basse e sui nuclei familiari con maggiori necessità.
La Manovra 2025, quindi, si configura come un piano strutturale che mira a migliorare le condizioni economiche di milioni di italiani, attraverso sgravi fiscali mirati, interventi sul welfare aziendale e un supporto specifico alle lavoratrici madri, cercando al contempo di mantenere l’equilibrio di bilancio.