Written by: Automotive News

Stellantis: calo delle consegne e stop alla produzione in Italia, sindacati in allarme

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Il colosso automobilistico Stellantis si trova a fare i conti con una fase complessa, segnata da un calo significativo delle consegne, interruzioni alla produzione in Italia e un deterioramento delle prospettive economiche.

Nel terzo trimestre del 2024, le consegne di veicoli sono diminuite del 20% su base annua, raggiungendo 1,148 milioni di unità, con il Nord America e l’Europa che hanno registrato le perdite più consistenti.

Il rallentamento delle consegne è stato accompagnato da una riduzione delle vendite ai clienti finali, scese del 15%, attribuibile principalmente alla transizione della gamma prodotti e alla gestione delle scorte. In Europa, il ritardo nel lancio di alcuni modelli strategici, come la nuova Citroën C3, ha aggravato la situazione, mentre il mercato nordamericano ha subito una contrazione del 36% nelle consegne, un segnale di debolezza in uno dei principali mercati del gruppo.

Nel contesto di questa situazione, l’agenzia di rating Moody’s ha abbassato l’outlook di Stellantis da stabile a negativo, segnalando preoccupazioni legate alla capacità dell’azienda di navigare con successo la transizione verso l’elettrico e di mantenere la competitività.

Stop produttivi e ristrutturazione: misure per affrontare la crisi

Le difficoltà operative hanno spinto Stellantis a prendere misure drastiche per adeguarsi alla nuova realtà di mercato, tra cui l’annuncio di ulteriori fermate produttive in Italia. Gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco, Termoli e Pratola Serra vedranno sospensioni della produzione nel mese di novembre, una scelta volta a gestire l’eccesso di offerta e ottimizzare l’uso delle risorse.

Questi stop rientrano in un quadro più ampio di ristrutturazione della produzione, che mira a garantire efficienza operativa e allineare l’offerta alla domanda.

Nonostante i problemi attuali, l’azienda ha sottolineato le prospettive positive per i nuovi modelli in arrivo. In Europa, il gruppo ha raccolto ordini per circa 50 mila unità della nuova Citroën C3 e 80 mila unità per la nuova Peugeot 3008. Questi numeri suggeriscono un interesse di mercato significativo, ma resta da vedere se il ritmo di produzione e la disponibilità delle nuove vetture riusciranno a risollevare i volumi complessivi di vendita.

Sindacati e governo chiedono maggiori investimenti in Italia

La decisione di fermare temporaneamente alcuni impianti produttivi ha suscitato forti reazioni sindacali. I rappresentanti dei lavoratori hanno proclamato uno sciopero del settore automobilistico per protestare contro le continue interruzioni della produzione e l’incertezza occupazionale che ne deriva. Le richieste principali dei sindacati riguardano l’impegno dell’azienda a garantire stabilità produttiva e a presentare un piano chiaro per il futuro degli stabilimenti italiani.

Anche il governo ha espresso preoccupazione. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ribadito la necessità per Stellantis di rafforzare la propria presenza industriale nel Paese, sottolineando che gli incentivi concessi devono essere finalizzati al rilancio industriale e alla salvaguardia dei posti di lavoro.

Una mozione approvata in Parlamento ha inoltre riaffermato l’importanza di una maggiore attenzione all’industria nazionale, chiedendo a Stellantis di investire maggiormente in Italia e sollecitando l’Europa a proteggere il settore automobilistico continentale.

Pressioni internazionali: gli avvertimenti dalla Casa Bianca

Oltre alle sollecitazioni interne, Stellantis ha ricevuto pressioni anche dagli Stati Uniti, dove il gruppo ha una presenza significativa. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha lanciato un avvertimento esplicito all’azienda, invitandola a rispettare gli impegni presi con i sindacati e le comunità locali.

La dichiarazione giunge in un momento in cui il settore automobilistico americano è in fermento per i recenti scioperi e le negoziazioni sindacali che coinvolgono i principali produttori di auto.

L’intervento della Casa Bianca evidenzia la crescente attenzione internazionale verso la gestione delle relazioni industriali da parte di Stellantis, con un focus particolare sulla tutela dei lavoratori e sull’impatto economico delle decisioni aziendali. L’azienda, dunque, non solo deve far fronte alle difficoltà di mercato, ma anche alle aspettative delle istituzioni e dei sindacati su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Elkann: adattarsi al cambiamento per superare la crisi

In un contesto caratterizzato da tensioni e difficoltà, il presidente di Stellantis, John Elkann, ha voluto ricordare l’importanza di mantenere una visione costruttiva. Durante un intervento per il 50º anniversario del Gruppo Dirigenti Fiat, Elkann ha sottolineato che le polemiche e i rancori non aiutano a risolvere i problemi, ribadendo il valore del contributo di dipendenti e dirigenti nel superare le sfide della storia aziendale.

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Elkann ha poi evidenziato come Stellantis faccia parte dell’esclusivo gruppo di aziende che sono sopravvissute per oltre un secolo, adattandosi ai cambiamenti delle tecnologie e dei mercati. Secondo il presidente, la capacità di rinnovarsi costantemente sarà cruciale per affrontare le attuali difficoltà e rimanere competitivi in un’industria che sta attraversando una profonda trasformazione, soprattutto verso la mobilità elettrica e sostenibile.

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Last modified: 17/10/2024