Written by: Automotive News

Crisi nel settore auto: Stellantis e Nissan tagliano migliaia di posti di lavoro

La crisi del settore automobilistico costringe Stellantis e Nissan a licenziamenti e riorganizzazioni globali per fronteggiare la concorrenza cinese e sostenere la transizione verso l’elettrificazione in mercati chiave.

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Il settore automobilistico globale sta attraversando una fase di turbolenza, accentuata dalla pressione verso l’elettrificazione e dall’ingresso massiccio di produttori cinesi nel mercato internazionale.

Questo scenario costringe diversi attori del settore a drastiche misure di contenimento dei costi e riadattamento delle proprie strategie, con effetti rilevanti sia sui volumi produttivi che sui livelli occupazionali.

Tra le case più colpite figurano Stellantis e Nissan, entrambe impegnate in ristrutturazioni profonde per rispondere alle nuove condizioni di mercato.

Stellantis: ristrutturazione e tagli nel comparto Jeep per ritrovare competitività

In una mossa volta a recuperare efficienza operativa, Stellantis ha annunciato la riduzione di 1.100 posti di lavoro nello stabilimento Jeep di Toledo, in Ohio. A partire dal gennaio 2025, l’azienda ridimensionerà la forza lavoro per fronteggiare un calo delle vendite di circa il 20% nel terzo trimestre del 2024, allineando così la produzione alla domanda effettiva.

La decisione di Stellantis mira anche a esternalizzare alcune attività legate a 400 dipendenti verso fornitori terzi, come parte di una strategia complessiva per riorganizzare il comparto e gestire meglio i costi di produzione.

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Nissan: perdite inattese e una ristrutturazione su scala globale

La giapponese Nissan, colpita duramente dal rallentamento del settore e dalla competizione nei mercati chiave, ha registrato una perdita significativa di 9,3 miliardi di yen nel trimestre luglio-settembre 2024, contro le aspettative di profitto del mercato.

Di fronte al deterioramento dei risultati, il gruppo ha ridimensionato drasticamente le proprie previsioni per l’anno fiscale 2024-2025, riducendo gli obiettivi di fatturato e utile operativo.

Per arginare la crisi, Nissan ha annunciato una riduzione della capacità produttiva del 20% e l’eliminazione di circa 9.000 posizioni lavorative a livello globale.

La sfida dei mercati esteri: Stati Uniti, Cina ed Europa

Nissan e Stellantis stanno affrontando difficoltà significative in mercati esteri chiave, in particolare negli Stati Uniti e in Cina. Nel caso di Nissan, il calo delle vendite è stato del 2,3% su base annua nel solo mercato statunitense, con un totale di 212.000 veicoli venduti nel periodo luglio-settembre.

Questo mercato, cruciale per il produttore giapponese, sta diventando sempre più competitivo e incerto, anche a causa delle tariffe doganali più alte promesse dalla politica economica degli Stati Uniti.

In Cina, Nissan ha subito un calo delle vendite del 13% nello stesso trimestre, influenzato dalla forte concorrenza delle case automobilistiche cinesi che dominano il segmento delle auto elettriche. Anche Stellantis, nonostante le differenze di strategia e posizionamento, sta risentendo della pressione concorrenziale in un mercato che favorisce sempre più i produttori locali ed emergenti.

In Europa, inoltre, le vendite di Nissan sono diminuite di quasi il 6%, confermando la difficoltà a mantenere quote di mercato anche in questo scenario.

La strategia futura: elettrificazione e riduzione dei costi

Per rispondere a un mercato in costante evoluzione, entrambe le aziende puntano sull’innovazione e su un’aggressiva ristrutturazione. Stellantis e Nissan hanno intrapreso programmi di sviluppo di nuove gamme di veicoli elettrici e ibridi, con Nissan che mira a introdurre modelli elettrici e ibridi plug-in in Nord America e Cina, mercati dove la domanda di veicoli a basse emissioni è in crescita.

A questo si aggiunge l’alleanza strategica con Honda e Mitsubishi, in un consorzio volto a sviluppare veicoli elettrici per il mercato globale, una collaborazione che sottolinea l’importanza degli investimenti in nuove tecnologie.

Nissan sta inoltre razionalizzando i propri asset, riducendo la partecipazione in Mitsubishi Motors dal 34% al 24%, con l’obiettivo di concentrare le risorse su progetti ad alto potenziale di rendimento. La casa giapponese ha annunciato anche un piano per abbassare i costi fissi di circa 1,8 miliardi di euro entro la fine dell’anno fiscale, cercando di recuperare margini di competitività in un contesto globale sempre più difficile.

Una competizione globale sempre più serrata

La pressione competitiva dai produttori cinesi e le politiche commerciali dei governi di Stati Uniti e Cina stanno rapidamente cambiando le regole del gioco per i produttori di auto tradizionali, come Nissan e Stellantis.

La transizione verso veicoli elettrici e una produzione più sostenibile richiedono investimenti consistenti e un adattamento rapido, ma portano con sé sfide significative sul fronte dei costi e delle tempistiche. Le aziende occidentali e giapponesi non solo affrontano la concorrenza di produttori cinesi a basso costo, ma anche le crescenti aspettative dei consumatori verso auto tecnologicamente avanzate e a basso impatto ambientale.

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