L’industria della difesa europea è a un bivio. I numeri lo confermano: da inizio anno, il titolo Leonardo ha registrato un incremento del +69%, un’ascesa che ha attirato attenzione e riflessioni.
Ma la domanda resta: c’è ancora margine di crescita? O la valutazione ha raggiunto un livello tale da rallentare la corsa?
La strategia di Leonardo: tra consolidamento e frammentazione
Roberto Cingolani, amministratore delegato della società, ha più volte ribadito un concetto chiave: servono giganti per competere in un mercato globale dominato da Stati Uniti e Cina. Il problema? L’Europa è ancora un mosaico frammentato, con troppi attori e troppe regolamentazioni. Unire forze e risorse diventa essenziale per non restare indietro.
Le premesse sono chiare, ma i dettagli operativi lo sono meno. Il piano di riarmo dell’UE (ReArm) offre un quadro favorevole, ma non basta aumentare gli investimenti: serve efficienza. Ed è qui che Leonardo si gioca il futuro.
Le mosse degli analisti: fiducia o cautela?
Il mercato osserva e valuta. Due case di analisi, Equita e Kepler Cheuvreux, hanno abbassato il giudizio su Leonardo da “buy” a “hold”. Le ragioni?
- La crescita è stata forte, ma ora il potenziale di rialzo sembra più limitato.
- Il target price di Kepler è fissato a 47 euro.
- Lo spin-off della divisione Aerostrutture potrebbe subire ritardi.
Ma c’è anche chi continua a credere nella forza del titolo. JP Morgan ha alzato il target price da 44 a 47,5 euro, mentre Banca Akros ha fatto un balzo da 36,50 a 50 euro, basando la valutazione su un modello di discounted cash flow. Segnale che, almeno per alcuni analisti, la strada è ancora aperta.
Dove potrebbe arrivare Leonardo? i fattori chiave
La crescita di Leonardo non è solo una questione di numeri, ma di scenari e strategie. Quali elementi possono spingere ancora più in alto il titolo?
- Il piano industriale 2025-2028
- Ordini previsti al 2029: 25 miliardi di euro (+4% annuo).
- Ricavi attesi: 24 miliardi di euro (+6% annuo).
- Ebitda: 2,83 miliardi di euro (+13% annuo).
- Free cash flow: 1,53 miliardi di euro (+15% annuo).
- Il peso del ReArm europeo
- Se la spesa militare dell’UE cresce di 100 punti base, gli ordini di Leonardo potrebbero aumentare di 2-3 miliardi di euro.
- Il fatturato aggiuntivo stimato al 2030 potrebbe raggiungere 4-6 miliardi di euro.
- L’Aerostrutture e il rischio di ritardi
- Il pareggio di bilancio è stato spostato al 2028, due anni più tardi del previsto.
- I minori volumi di Boeing pesano sui conti, ma potrebbero essere compensati dalle joint venture con Baykar (+0,6 miliardi di ricavi) e Rheinmetall (+1 miliardo di ricavi).
- Le acquisizioni nel settore Cyber/Spazio
- Leonardo ha un budget di 1,5 miliardi di euro per nuove acquisizioni.
- La regola base è non spendere più del 15% del fatturato per un singolo asset, ma la rivalutazione del settore potrebbe far lievitare i prezzi.
Il futuro della difesa europea passa da Leonardo?
Un’ultima considerazione arriva da Mediobanca Research, che ha fissato il target più alto: 52 euro per azione. Il motivo? La sensibilità del business rispetto agli investimenti nella difesa:
- Un aumento dell’1% del PIL europeo in spesa militare potrebbe generare 6 miliardi di ricavi annui per Leonardo.
- Questo significherebbe 30 miliardi di ricavi entro il 2029, con un incremento del +70% rispetto al 2024.
Non è una certezza, ma uno scenario possibile. Per ora, il titolo resta sotto i riflettori. Se la strategia si dimostrerà vincente, il rally potrebbe non essere finito.