Mercati in tensione: Tesla perde il 45% in borsa, Trump interviene

Scritto da Redazione Online - 11/03/2025 - 5 visualizzazioni
Mercati in tensione: Tesla perde il 45% in borsa, Trump interviene

Un lunedì nero per Tesla. Il 10 marzo, il titolo della casa automobilistica di Elon Musk ha registrato un crollo del 15%, il peggiore dal 2020. Da inizio anno, la capitalizzazione di mercato è evaporata di circa 45%, cancellando i guadagni che avevano accompagnato la rielezione di Donald Trump.

Gli investitori, già in allerta per il rallentamento delle vendite, hanno visto le stime degli analisti ridursi drasticamente.

In questo scenario di turbolenza, Trump ha annunciato un gesto simbolico: comprerà una Tesla. Una dichiarazione che suona più come una presa di posizione politica che come una scelta di consumo.

Ma basterà a cambiare il destino della casa di Palo Alto?

Trump e Musk: un’alleanza tra mercato e politica

Nella notte tra lunedì e martedì, Donald Trump ha pubblicato un post destinato a far rumore. Con tono diretto, ha annunciato di voler acquistare una Tesla nuova di zecca, un gesto simbolico per dimostrare il proprio sostegno a Elon Musk.

Nelle sue parole, Musk non dovrebbe essere penalizzato per il suo contributo al Paese, anzi, meriterebbe riconoscenza per il lavoro straordinario che sta svolgendo. Ha poi accusato la sinistra radicale di voler boicottare Tesla per colpire Musk e minare ciò che rappresenta.

A queste dichiarazioni, il fondatore di Tesla ha risposto con un semplice “Thank you“. Nessun commento aggiuntivo, nessuna spiegazione. Un ringraziamento breve, ma carico di significati. Se da un lato l’intervento di Trump può rafforzare l’immagine di Musk tra i suoi sostenitori, dall’altro potrebbe accentuare le difficoltà del marchio nei mercati più critici per l’azienda, come Europa e Cina, dove la politica americana ha un peso tutt’altro che neutrale.

Le ragioni del crollo: tra numeri e scenari globali

Tesla non è nuova a oscillazioni in Borsa, ma il tonfo di questi giorni ha radici profonde. Gli analisti hanno ridotto le previsioni di consegna per il primo trimestre del 16%, con stime che si fermano a 367.000 veicoli. Le aspettative per il 2025 si stanno contraendo: si parla di un calo del 5%, contro una crescita media del 10% prevista dagli esperti più ottimisti.

Ma non sono solo i numeri a pesare: Tesla si trova schiacciata da un contesto geopolitico e commerciale sempre più complicato.

Germania: un crollo che fa rumore

  • Le immatricolazioni Tesla sono diminuite del 70% nei primi due mesi del 2025.
  • L’endorsement di Musk al partito di estrema destra AfD ha contribuito al calo della domanda.

Cina: la sfida con Byd

  • Shanghai ha ridotto la produzione del 49% a febbraio.
  • BYD continua a dominare il mercato interno con prezzi più competitivi e una rete consolidata.

I mercati chiave stanno voltando le spalle a Tesla. Ma la questione è più ampia di un semplice calo delle vendite.

Il peso delle scelte di Musk

La crisi non è solo nei numeri, ma nell’immagine di Tesla. Elon Musk, noto per il suo ruolo di innovatore, ha costruito un impero basato sulla narrazione del genio ribelle. Ma il confine tra genio e vulnerabilità è sottile.

Negli ultimi mesi, il suo patrimonio è sceso di oltre 130 miliardi di dollari. La gestione di Tesla si complica, mentre la transizione alla nuova Model Y sta generando ritardi. L’impatto delle sue scelte politiche è evidente, soprattutto in Europa.

Intervistato da Fox Business, Musk ha ammesso di affrontare difficoltà nella gestione delle sue aziende. Un’affermazione che suona come una confessione velata. Tesla, SpaceX, Neuralink: i progetti si sovrappongono, il tempo è limitato.

Il futuro di Tesla: più domande che certezze

Se l’acquisto simbolico di Trump darà una spinta momentanea al titolo, la domanda di fondo resta: Tesla ha ancora il controllo del suo destino?

Il mercato delle auto elettriche sta cambiando. La concorrenza è feroce, le scelte strategiche si fanno più critiche. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se Tesla può riconquistare la fiducia degli investitori o se il 2025 segnerà una svolta negativa nella sua storia.

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