Mps approva il bilancio 2024: via libera al piano Mediobanca

Scritto da Redazione Online - 18/04/2025 - 428 visualizzazioni
Mps approva il bilancio 2024: via libera al piano Mediobanca

Si è aperta alle 10 l’assemblea degli azionisti di Monte dei Paschi di Siena, appuntamento determinante per il futuro strategico dell’istituto. Al centro dei lavori, condotti dal presidente Nicola Maione, vi è l’approvazione dell’aumento di capitale necessario

a finanziare l’ambiziosa operazione di acquisizione di Mediobanca. Presente il 73,6% del capitale sociale, una quota vicina alla soglia del 75% ritenuta “di sicurezza” per garantire l’approvazione del delicato punto all’ordine del giorno.

In apertura, Maione ha rimarcato l’importanza dell’assemblea in presenza come segnale di trasparenza e coinvolgimento verso gli azionisti, definendo Mps un “patrimonio del Paese” e lodando l’impegno dei dipendenti e del consiglio di amministrazione per i risultati raggiunti.

Approvato il bilancio 2024 con quasi unanimità

L’assemblea ordinaria degli azionisti di Monte dei Paschi di Siena ha approvato a larghissima maggioranza il bilancio relativo all’esercizio 2024, confermando un forte sostegno alla governance attuale e alla direzione strategica intrapresa dalla banca.

Con una partecipazione al voto pari al 73,59% del capitale sociale, il 99,98% degli aventi diritto ha espresso parere favorevole, mentre solo una quota marginale si è astenuta o ha votato contro. Questo risultato non solo evidenzia l’allineamento tra il management e gli azionisti di riferimento, ma consolida anche il clima di fiducia che circonda il progetto di rilancio e crescita dell’istituto.

In un contesto di mercato complesso, la conferma del bilancio rappresenta un segnale di stabilità finanziaria e gestionale, elemento fondamentale per affrontare con credibilità l’ambiziosa operazione di acquisizione di Mediobanca, che richiederà un significativo aumento di capitale e un ampio consenso assembleare.

Caltagirone e Delfin rafforzano le posizioni in vista della ricapitalizzazione

L’avvicinarsi dell’assemblea ha attivato un evidente fermento tra i principali azionisti di Monte dei Paschi, con manovre di rafforzamento che testimoniano l’importanza strategica dell’appuntamento.

Il gruppo Caltagirone ha quasi raddoppiato la propria partecipazione, passando dal 5,02% al 9,96% del capitale, affermandosi come primo socio privato dell’istituto. Anche Delfin, la holding finanziaria della famiglia Del Vecchio, ha incrementato la propria quota, salendo dal 9,7% al 9,86%.

Entrambe le realtà si candidano a giocare un ruolo di primo piano nel nuovo assetto post-aumento di capitale, con una visione evidentemente favorevole al progetto di fusione con Mediobanca.

Rimangono stabili le partecipazioni pubbliche e istituzionali, con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) al 11,73%, Banco Bpm al 5% e Anima Holding al 3,99%, a conferma di una compagine azionaria variegata ma orientata al sostegno dell’operazione.

Voto sull’aumento di capitale: una maggioranza costruita con alleanze trasversali

Per ottenere il via libera all’aumento di capitale necessario a finanziare l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca, la dirigenza di Mps può contare su una rete di consensi costruita con attenzione.

Secondo le stime, circa il 55% del capitale sociale risulta già allineato con le indicazioni del consiglio di amministrazione, che ha approvato all’unanimità il progetto.

Tra i sostenitori figurano i principali azionisti presenti nel board: il Mef con l’11,73%, Caltagirone con il 9,96% e Delfin con il 9,86%. A questi si aggiungono Banco Bpm (5%) e Anima (4%), entrambi favorevoli pur non sedendo in consiglio, oltre alle fondazioni bancarie (1,5%), Enpam (2%) e Inarcassa (3%), che hanno manifestato il proprio appoggio pubblico.

Anche importanti investitori istituzionali internazionali come Pimco (1,5%) e Norges Bank (2,6%) si sono dichiarati favorevoli, aumentando le probabilità di un esito positivo.

Il quorum richiesto è pari ai due terzi dei votanti, soglia alla portata considerando il livello di affluenza registrato.

Lovaglio: “Mps pronta a guidare un nuovo processo di sviluppo industriale

Durante il suo intervento all’assemblea, l’amministratore delegato Luigi Lovaglio ha tracciato con chiarezza la rotta futura dell’istituto senese, sottolineando come i risultati raggiunti finora rappresentino la base per un nuovo ciclo di crescita. «La nostra banca è più che pronta per guidare un nuovo processo di sviluppo industriale», ha dichiarato Lovaglio, facendo riferimento diretto alla potenziale integrazione con Mediobanca.

L’operazione, secondo il numero uno di Mps, rappresenta un’opportunità concreta di creare valore sinergico per azionisti e stakeholder, dando vita a un gruppo bancario di nuova generazione con ambizioni di leadership.

Lovaglio ha parlato di una “tappa fondamentale” per la banca, evocando il DNA innovativo dell’istituto e la sua vocazione alla crescita, in una fase in cui il consolidamento del settore è sempre più centrale nell’agenda europea.

La fondazione Mps spinge per il terzo polo bancario: “occasione unica per innovare”

Tra le voci più autorevoli emerse durante l’assemblea, quella di Carlo Rossi, presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ha sottolineato con forza il valore strategico dell’operazione.

Definita come una “coraggiosa innovazione”, l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca viene interpretata dalla Fondazione non solo come un’operazione di crescita, ma come un passaggio essenziale per la creazione di un terzo polo bancario italiano, capace di riequilibrare il sistema finanziario nazionale.

Rossi ha evidenziato come, in un contesto europeo sempre più orientato al consolidamento del settore, l’iniziativa rappresenti un’occasione unica per dare forma a un soggetto bancario alternativo, competitivo e con solide radici nel territorio.

L’appoggio della Fondazione aggiunge quindi un ulteriore tassello alla legittimazione dell’operazione, anche dal punto di vista istituzionale e sociale.

Offerta su Mediobanca: strategia consolidata e target ambiziosi

Dalle risposte fornite alle domande degli azionisti, emerge con chiarezza che Mps ritiene l’offerta attuale su Mediobanca “già adeguata”, ribadendo la convinzione che l’operazione possa generare valore immediato sia in termini di utile che di dividendo.

L’obiettivo dichiarato è raggiungere almeno il 66,67% del capitale della banca d’affari milanese, quota che rappresenta una delle condizioni di efficacia dell’operazione, sebbene rinunciabile. La soglia minima considerata sufficiente per l’avvio del progetto resta comunque il 51%, a conferma della volontà di procedere anche in presenza di una maggioranza relativa.

In merito a Generali, di cui Mediobanca detiene una partecipazione rilevante, Mps ha precisato che ogni decisione futura sull’asset sarà presa in funzione dell’interesse strategico del nuovo gruppo.

La banca ha inoltre smentito l’esistenza di accordi preventivi con il gruppo Caltagirone, affermando la piena autonomia delle scelte industriali e l’impegno alla trasparenza verso il mercato.

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