Tokyo crolla in Borsa: Nikkei giù del 3% tra tensioni USA-Cina e yen forte

Scritto da Redazione Online - 11/04/2025 - 759 visualizzazioni
Tokyo crolla in Borsa: Nikkei giù del 3% tra tensioni USA-Cina e yen forte

La Borsa di Tokyo ha chiuso l’ultima seduta della settimana in deciso ribasso, confermando i timori degli investitori per le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina. Nonostante la recente tregua sui dazi annunciata dall’amministrazione americana nei confronti dei paesi che non hanno adottato misure ritorsive, permane un clima di incertezza che pesa sui mercati asiatici.

Il principale indice giapponese, il Nikkei 225, ha registrato un tonfo del 2,96%, attestandosi a quota 33.585,58 punti, con una perdita giornaliera di oltre 1.000 punti.

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Tensioni USA-Cina: il fattore geopolitico torna a pesare sui mercati asiatici

Il ribasso della Borsa di Tokyo riflette la crescente preoccupazione degli operatori finanziari per il perdurare delle tensioni commerciali tra Pechino e Washington. Nonostante la decisione dell’amministrazione Trump di sospendere l’imposizione di nuovi dazi per i paesi che non hanno adottato misure ritorsive contro gli Stati Uniti, gli investitori restano scettici sulla possibilità di un accordo duraturo tra le due superpotenze economiche.

Il braccio di ferro in atto continua infatti ad alimentare l’incertezza globale, con ripercussioni dirette sui listini asiatici, storicamente sensibili ai movimenti internazionali sul fronte commerciale e valutario.

Effetto cambio: lo YEN forte penalizza l’export giapponese

Oltre alle preoccupazioni geopolitiche, a pesare ulteriormente sull’andamento del mercato giapponese è stato l’andamento del cambio valutario. Il dollaro ha continuato a perdere terreno nei confronti dello yen, scendendo sotto la soglia dei 144, mentre l’euro si è attestato intorno a 162,20 yen.

Questa dinamica valutaria rappresenta un elemento di criticità per l’economia giapponese, fortemente orientata all’export. Un yen più forte, infatti, riduce la competitività dei prodotti giapponesi sui mercati internazionali, comprimendo i margini di profitto delle grandi aziende esportatrici del Paese, che costituiscono una componente essenziale dell’indice Nikkei.

I settori più colpiti: tecnologia e industria in difficoltà

In questa cornice di incertezza, i settori più penalizzati all’interno del listino di Tokyo sono stati quelli della tecnologia e dell’industria pesante, tradizionalmente legati all’export globale.

Grandi nomi come Sony, Panasonic e Toyota hanno subito ribassi consistenti, riflettendo le difficoltà legate sia all’andamento dei cambi sia ai timori di un rallentamento della domanda globale.

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Gli investitori, di fronte a uno scenario ancora caratterizzato da forti rischi geopolitici e instabilità valutaria, hanno scelto di alleggerire le posizioni sui titoli più esposti al commercio internazionale.

Gli analisti si aspettano che la volatilità rimanga elevata nelle prossime settimane, in attesa di sviluppi concreti sul fronte delle trattative tra Stati Uniti e Cina. Gli operatori di mercato guardano con particolare attenzione agli annunci della Federal Reserve e della Bank of Japan, che potrebbero intervenire per stabilizzare i mercati valutari e sostenere l’economia.

Tuttavia, fino a quando non emergeranno segnali chiari di una distensione tra le due principali potenze economiche mondiali, la prudenza sembra destinata a prevalere tra gli investitori.

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