Nel mare tempestoso del mercato delle criptovalute, emergono alcuni dettagli sconcertanti. Il recente “Crypto Wealth Report 2023” di Henley & Partners rivela una disparità sorprendente: quasi mezzo miliardo di persone nel mondo possiede criptovalute, ma i veri miliardari sono appena 22.
Analizziamo i dettagli di questo squilibrio.
Sommario
La concentrazione della ricchezza: pochi Re, molti sudditi
Contrariamente all’idea popolare di un universo crittografico decentralizzato e democratico, il rapporto indica che la ricchezza è incredibilmente concentrata. Solo l’1% detiene attivi per oltre un milione di dollari, con un esiguo numero di 182 cento-milionari. Ancora più sorprendente è che se si considerano solo i Bitcoin, il numero di miliardari si riduce a sei.
Il report include anche un’analisi dell’ambiente normativo e fiscale che può favorire l’adozione delle criptovalute. Singapore emerge come la nazione più favorevole, seguita dalla Svizzera e dagli Emirati Arabi.
In questa classifica, l’Italia occupa un modesto 13° posto, segnalando la necessità di miglioramenti in vari settori, tra cui l’adozione pubblica e le agevolazioni fiscali.
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Fattori che influenzano l’appeal dei paesi
Singapore ed Emirati Arabi dominano la classifica grazie a un punteggio di 10 nel settore delle agevolazioni fiscali. Sono seguiti da Monaco, Mauritius e Hong Kong. Per quanto riguarda l’adozione dell’infrastruttura, primeggiano Stati Uniti e Canada.
E l’Italia? La nostra nazione registra un punteggio di 0.7 per l’adozione pubblica delle criptovalute, mentre l’adozione dell’infrastruttura si attesta a 7.3.
Nel settore dell’innovazione e della tecnologia, il Regno Unito è al primo posto con un punteggio di 10, seguito da Singapore e Svizzera. Questo dato suggerisce che l’innovazione potrebbe essere un fattore chiave nella diffusione delle criptovalute, soprattutto in contesti meno favorevoli da un punto di vista fiscale o normativo.
Punti deboli dell’Italia nel mercato delle criptovalute
Se l’Italia vuole migliorare la sua posizione in questa classifica, dovrà lavorare su diversi fronti. Ad esempio, il punteggio italiano per l’adozione pubblica delle criptovalute è solo di 0.7, mentre quello per l’adozione dell’infrastruttura è di 7.3. Inoltre, i fattori economici e le agevolazioni fiscali hanno bisogno di riforme significative.
Conclusione: un ecosistema da riequilibrare
Le informazioni presentate dal “Crypto Wealth Report 2023” sono più di un semplice sguardo al microcosmo delle criptovalute. Sono un campanello d’allarme che segnala l’urgenza di intervenire in un ecosistema che mostra segni evidenti di diseguaglianza e di mancanza di opportunità per l’adozione su larga scala.