Finisce qui la storia di Credito Valtellinese, istituto bancario di Sondrio attivo sin dal 1908.
Nel corso dell’anno infatti è atteso il closing dell’operazione di aggregazione portata avanti dai francesi di Credit Agricole.
L’OPA lanciata su Creval è andata a buon fine, ed ha raccolto addirittura il 91,2% di adesioni da parte degli azionisti della banca italiana. Il prezzo pagato dall’istituto di credito francese, alla fine, è stato pari a 12,27 euro per azione.
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Credito Valtellinese: il punto della situazione
Questione di tempo e Credito Valtellinese scomparirà per sempre, o meglio cambierà il suo nome in quello del suo nuovo azionista di riferimento: Credit Agricole.
A differenza dell’operazione di M&A Intesa-UBI, con quest’ultima che ha mantenuto “viva” la propria identità nonostante l’aggregazione in Intesa, per Creval non è previsto nulla del genere.
I francesi hanno però promesso di valorizzare la Valle (Valtellina), proprio come accade per tutti gli altri territori italiani in cui Credit Agricole è presente.
La banca transalpina aumenta così la propria quota di mercato nel Nord Italia, e rafforza la propria posizione in Lombardia e Piemonte. Ricordiamo inoltre che Credit Agricole è fortemente radicata in Emilia-Romagna, regione italiana in cui è attiva dal 2007, ed è inoltre presente in Liguria e Friuli-Venezia Giulia.
L’acquisizione di Credito Valtellinese migliorerà notevolmente l’utile del gruppo in Italia, attestatosi nel primo trimestre del 2021 su 173 milioni di euro, in grande aumento rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente (+58%).
Ma non solo, perché il gruppo francese continuerà ad acquisire nuovi clienti italiani e rafforzare la sua presenza sul territorio. I numeri sono tutti dalla parte di Credit Agricole che, OPA esclusa (verrà contabilizzata nei prossimi mesi), nel primo trimestre dell’anno ha acquisito ben 469.000 nuovi clienti.
Tra questi 43.000 in Francia e 39.000 in Italia.
Come possiamo intuire, la scalata di Credit Agricole nel settore bancario italiano, è appena cominciata.
Foto di Andrea Pók da Pixabay