Northvolt, pioniera europea nella produzione di batterie, ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11 negli Stati Uniti. Questa mossa mira a ristrutturare il debito, ridimensionare l’attività secondo le esigenze del mercato e garantire una base sostenibile per il futuro. La decisione è stata accompagnata da un piano di continuità che salvaguarderà operazioni, forniture e salari durante tutto il processo.
Fondata da Paolo Cerruti, ex Tesla, e Peter Carlsson, Northvolt si è distinta come la prima azienda a costruire una gigafactory in Europa, segnando un passo fondamentale per l’industria delle batterie sul continente.
Sommario
Che cos’è il Chapter 11 e come funziona?
Il Chapter 11 è un processo di ristrutturazione previsto dal diritto fallimentare statunitense, che consente alle aziende di riorganizzare le proprie attività senza interrompere completamente le operazioni. Northvolt, infatti, continuerà a rispettare gli obblighi verso fornitori e clienti, mantenendo attivi i propri siti produttivi. Inoltre, l’azienda accederà a 145 milioni di dollari in nuove garanzie di cassa, inclusi 100 milioni di dollari in DIP financing forniti da un cliente strategico.
Questo tipo di finanziamento, noto come debtor-in-possession, è particolarmente indicato per aziende in ristrutturazione, consentendo loro di disporre di liquidità per portare avanti le attività durante il processo.
Tagli al personale e impatto globale
La crisi di Northvolt non è una sorpresa totale: a settembre l’azienda aveva già annunciato significativi tagli al personale. In particolare, sono stati previsti 1.600 esuberi, con una riduzione del 20% dell’organico globale e del 25% in Svezia. I licenziamenti hanno colpito i principali siti produttivi, tra cui:
- Skelleftea: 1.001 esuberi.
- Västerås: 400 esuberi.
- Stoccolma: 200 esuberi.
Questi tagli sono stati descritti come necessari per adattarsi alle mutate condizioni di mercato e migliorare la competitività dell’azienda. Con il ricorso al Chapter 11, Northvolt spera di stabilizzare la propria situazione finanziaria e tornare a crescere, rispondendo alla crescente domanda di soluzioni per l’elettrificazione dei veicoli.
«Questo passo decisivo ci consentirà di proseguire la nostra missione per un’industria europea delle batterie», ha affermato Tom Johnstone, presidente ad interim dell’azienda. Nonostante le difficoltà attuali, Northvolt continua a ricevere supporto da finanziatori e clienti, dimostrando la fiducia nel suo ruolo strategico per la transizione energetica.
Implicazioni per il settore delle batterie e l’industria europea
La decisione di Northvolt di ricorrere al Chapter 11 rappresenta un segnale di allarme per l’intero settore europeo delle batterie. L’azienda era vista come un simbolo della capacità dell’Europa di costruire una filiera indipendente per la produzione di batterie, in competizione con colossi asiatici e americani.
Tuttavia, le difficoltà finanziarie sottolineano le sfide di un settore caratterizzato da alti costi di sviluppo, dipendenza da materie prime critiche e volatilità della domanda.
Nonostante le difficoltà, Northvolt rimane una realtà chiave per la transizione energetica, grazie alla sua capacità di attrarre finanziamenti e partnership strategiche. La ristrutturazione potrebbe quindi rappresentare non solo un momento di crisi, ma anche un’opportunità per ridefinire il modello di business e consolidare il ruolo dell’Europa nell’elettrificazione dei trasporti.
L’esito di questo processo avrà conseguenze significative non solo per Northvolt, ma per l’intero ecosistema delle batterie in Europa, influenzando la strategia industriale e le politiche di sovvenzione pubblica.