Written by: Fallimenti News

La parabola discendente della Paluani: da azienda storica al fallimento

La Paluani, un tempo gloriosa azienda dolciaria, ha chiuso i battenti. Questo articolo ripercorre la sua storia, analizzando la serie di eventi che hanno portato al suo fallimento.

fallimento Paluani

Dal lontano 1921, la Paluani è stata un pilastro della produzione dolciaria italiana, nota per i suoi pandori, panettoni e colombe pasquali. La famiglia Campedelli, conosciuta per aver posseduto la squadra di calcio Chievo, ha curato per decenni questa prestigiosa azienda con sede a Dossobuono.

Tuttavia, le difficoltà finanziarie incontrate negli ultimi anni hanno portato ad una parabola discendente, culminata con la parola più temuta nel mondo degli affari: il fallimento.

Il periodo di crisi

Negli anni recenti, l’azienda ha affrontato crescenti difficoltà finanziarie. La crisi ha raggiunto il suo culmine con la vendita delle sue attività alla Sperlari, sussidiaria del gruppo dolciario tedesco Katjes International, per un valore di 7,6 milioni di euro nell’asta organizzata dal tribunale l’anno scorso.

Il tribunale di Verona ha infine decretato il fallimento della Paluani, dopo aver revocato l’ammissione alla procedura di concordato preventivo. Questa decisione drastica deriva dalle criticità riscontrate nell’azienda, in particolare nell’incapacità di soddisfare i creditori. Con un debito complessivo di quasi 82 milioni di euro, la Paluani aveva disponibili solo 815.660 euro per il soddisfacimento dei creditori.

Le inadempienze degli amministratori

Nonostante la richiesta dei commissari del concordato, i soci, gli amministratori e il sindaco non hanno fornito le necessarie garanzie per coprire gli impegni. Questa mancanza di responsabilità ha ulteriormente procrastinato i tempi, aggravando la posizione dei creditori. Anche i finanziamenti dei soci e degli amministratori, pari a circa 1,7 milioni di euro, non erano sostenuti da adeguate garanzie.

All’epoca della richiesta di omologa del concordato, nel 2022, le banche avevano un’esposizione verso la Paluani di circa 35,5 milioni di euro. Questo pesante debito ha contribuito in maniera significativa all’instabilità finanziaria dell’azienda.

Dopo la cessione delle attività produttive

Dopo la cessione delle attività produttive alla Sperlari, la Paluani 1921 Spa ha cercato di rimettersi in carreggiata sotto la gestione dell’azienda tedesca. Questa mossa è stata fatta nel tentativo di riconquistare le quote di mercato perdute, lavorando per riassorbire il personale stagionale.

Tuttavia, la società originale, la Paluani Spa, ha avuto un destino differente. Conservando gli immobili, ha subito una serie di alienazioni parziali nel corso del tempo. Ora, con la decisione del tribunale di dichiarare il suo fallimento, sono stati nominati nuovi curatori per gestire la situazione.

Conclusioni

La storia della Paluani rappresenta un esempio emblematico di come un’azienda storica possa subire un rapido declino. Questo caso serve da monito per tutte le aziende: è fondamentale avere una gestione finanziaria solida per evitare situazioni analoghe. Il fallimento della Paluani rappresenta la fine di un’era nel settore dolciario italiano, ma serve anche da promemoria per il futuro.

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Tag: , , , Last modified: 26/05/2023