L’emergenza coronavirus in Germania si fa ancor più grave. Attualmente i contagiati hanno ampiamente superato quota 73.000 casi, e nelle ultime 24 ore si è verificato un picco di decessi. Ma il governo tedesco, si sa, ha occhi solo per l’economia.
Al posto di fronteggiare il dilagare dell’epidemia nei propri land, il governo tedesco preferisce attaccare l’Italia e speculare, ancora una volta, sulla nostra economia (leggi anche: “Germania: arriva il più grande scandalo fiscale di sempre”).
CommerzBank, secondo istituto di credito tedesco per capitalizzazione e volume d’affari, ha consigliato ai propri clienti di liberare il loro “portafogli” dai titoli di Stato italiani. La banca ha dichiarato che i Btp italiani diventeranno ben presto spazzatura.
Di seguito analizzeremo in modo dettagliato la vicenda.
Coronavirus Germania: i “consigli” della banca tedesca
A quanto pare il coronavirus sta facendo perdere la testa alla Germania, in questo momento egoista più che mai nei confronti deli altri Stati membri. La teoria del “si salvi chi può” sta trovando sempre più estimatori nel paese “nordico”.
Commerzbank e i suoi analisti hanno stilato statistiche e previsioni sull’andamento dei nostri titoli di stato. Sembrerebbe che l’istituto di credito abbia consigliato di vendere i Btp italiani (ben 9 miliardi di euro complessivi) a causa dell’imminente perdita di valore.
Secondo la banca tedesca il rapporto debito-PIL salirà intorno al 150% in questo 2020, e si manterrà sulla stessa linea anche nel 2021. Probabilmente per un rimbalzo dovremo attendere il 2022 quando scenderà al 145% (sempre secondo i tedeschi).
Nel frattempo, i nostri titoli di stato perderanno drasticamente valore e scenderanno vertiginosamente vicini allo zero.
Ricordiamo che l’azionista di maggioranza di Commerzbank è proprio il governo tedesco, che detiene il 15% delle quote. Si tratta dell’ennesimo attacco da parte della Merkel & co..
Tedeschi pronti ad affondare l’Italia
Ma il tempo, si sa, è galantuomo. Noi intanto attendiamo l’evolversi della situazione, che francamente ci sembra stia proseguendo verso una strada di “non ritorno”. L’Unione Europea è sull’orlo di un precipizio, difficilmente i rapporti tra i vari stati membri si risaneranno. Se accadrà, non sarà sicuramente come prima.
Il coronavirus ci ha fatto capire quanto la Germania sia egoista e quanto punti a speculare sia economicamente che politicamente sull’attuale emergenza in corso. Intanto se i clienti di CommerzBank procedessero tutti con la vendita dei nostri Btp, ci ritroveremo ancora una volta in estrema difficoltà.
Ma la nostra economia è strettamente legata a quella tedesca, se affondiamo noi affonderà non solo la Germania, ma l’Europa intera.
I passi falsi di CommerzBank
Intanto ci ritorna in mente il più grande scandalo fiscale di sempre, ovvero l’operazione “Panama Papers”. La trasparentissima banca tedesca ha avuto un ruolo fondamentale nello scandalo, azzardiamo addirittura che l’istituto fosse in prima linea.
A parte la storia dei rimborsi non dovuti riguardanti alcune tasse sui dividendi, a parte lo schema di frode fiscale ideato ad hoc da parte di CommerzBank (soprannominato poi CumEx), e togliendo anche i miliardi di euro ricevuti “sotto banco” dalle tesorerie europee, secondo i nostri calcoli ci sono ancora 6 miliardi di debito da pagare.
Ma CommerzBank e la Germania preferiscono affossare gli altri Stati al posto di far fronte ai propri debiti. Che tutto sommato non sono poi così tanti, solo una cifra che va oltre i 2500 miliardi di euro. Quando si tratta di parlare, la suddetta cifra è roba da poco per un’economia come la Germania, appena il 61% del PIL. Quando invece c’è da pagare, la situazione non è più rose e fiori.
Il debito italiano invece, secondo gli ultimi dati ufficiali risalenti a Gennaio 2020, è pari a 2443 miliardi di euro, ovvero il 138,4% del PIL. Se ti interessano le stime sul rapporto debito-PIL di ogni stato UE, leggi anche: “Debito pubblico: ecco la classifica UE in rapporto al PIL”).
Sempre secondo le nostre analisi, lo Stato europeo con debito più voluminoso di tutti (e quindi basato sul totale e non in rapporto al PIL), è proprio la Germania.
Ma meglio fare silenzio, gli amici tedeschi potrebbero arrabbiarsi.