Continua al ribasso la quotazione del petrolio. Il peggiore di tutti è il WTI, che all’apertura della seduta odierna fallisce il rimbalzo e perde lo 0,3%. Il valore si attesta così sui 19,81 dollari al barile, praticamente un disastro.
Segnaliamo però, una leggerissima ripresa nel corso della mattinata, con il valore che supera di pochissimo quota 20 dollari, registrando un buon +1,81%. Ma la giornata potrebbe riservare ulteriori sorprese.
Da inizio settimana il WTI ha perso il 13%, mentre su base annua ha perso addirittura il 68,64%. Va malissimo, quindi, per il greggio texano.
In controtendenza invece il Brent, che dopo il crollo pari a -6,5% di ieri, prova oggi il rimbalzo. La quotazione attuale del Brent è pari a 27,43 dollari al barile.
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Quotazione Petrolio: l’analisi dell’AIE di Aprile
Il crollo della quotazione del Petrolio dell’ultima settimana, soprattutto del WTI, è da imputare alle dichiarazioni dell’AIE, Agenzia Internazionale dell’Energia. Dopo lo storico accordo raggiunto domenica scorsa tra Opec Plus e il G20, è arrivata anche l’analisi mensile dell’AIE sul settore petrolifero.
L’Agenzia ha titolato l’analisi tecnica con queste parole: “Back from the Brink”, ovvero passo indietro dal precipizio. Infatti l’accordo tra Opec+ e G20 potrebbe limitare notevolmente i danni, anche se le prospettive per il settore petrolifero rimangono negative.
Le stime dell’AIE infatti prevedono una calo della domanda di greggio pari a 9,3 milioni di barili al giorno (per il 2020), praticamente circa il 10% in meno. Per non parlare del mese corrente, le stime indicano addirittura una diminuzione della domanda del 30%.
E l’AIE non ha potuto fare a meno di ammettere la realtà dei fatti. Alla descrizione dei dettagli del piano domenica scorsa, ha aggiunto quanto segue:
“Non esiste nessun accordo fattibile che possa ridurre l’offerta abbastanza da compensare una tale perdita di domanda nel breve periodo”.
A un passo dal baratro, si cerca di non finirci dentro, ma a questo punto sembra inevitabile.
Previsioni future
Intanto la produzione petrolifera continua con i suoi normali standard, almeno fino a Maggio, mese in cui entrerà in vigore il taglio imposto da Opec+.
Nel frattempo il mese di Aprile sarà il peggiore di sempre per il settore petrolifero, che potrebbe subire ulteriori ribassi. Come dichiarato dalla stessa AIE.
E saranno proprio i numeri annunciati dall’agenzia (ad esempio -30% domanda di greggio ad Aprile) che influiranno pesantemente sui mercati. Oltre al danno, la beffa.
E chiudiamo con l’ultima disastrosa ipotesi, ovvero entro la fine del prossimo mese potrebbe non esserci più spazio per stoccare i barili di petrolio in eccesso.
Probabilmente sarà la situazione più dannosa di tutte che potrebbe affondare definitivamente il settore petrolifero, e causare danni mai visti fin’ora.
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