Gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, hanno recentemente imposto una serie di dazi su beni importati da diverse nazioni, scatenando un’ondata di reazioni a livello globale.
Tuttavia, in una svolta inattesa, la maggior parte di questi dazi sono stati temporaneamente sospesi per un periodo di 90 giorni, ad eccezione di quelli imposti sulla Cina, che anzi hanno visto un significativo inasprimento.
La mossa a sorpresa: sospensione temporanea per molti, ma non per Pechino
All’inizio di aprile, l’amministrazione Trump ha annunciato l’imposizione di dazi “reciproci” su una vasta gamma di paesi, adducendo come motivazione la necessità di correggere i deficit commerciali e proteggere l’industria nazionale americana.
Questa mossa aveva immediatamente allarmato i mercati finanziari e suscitato forti critiche da parte di numerosi partner commerciali degli Stati Uniti, inclusa l’Unione Europea.
Tuttavia, in un annuncio successivo che ha colto molti di sorpresa, il Presidente Trump ha dichiarato una sospensione di 90 giorni per l’applicazione dei nuovi dazi sulla maggior parte dei paesi interessati. Questa pausa temporanea è stata interpretata da alcuni come un tentativo di allentare le tensioni internazionali e offrire uno spazio per negoziati.
La Cina nel mirino: dazi record e escalation della guerra commerciale
Contrariamente a quanto avvenuto per gli altri partner commerciali, la Cina non ha beneficiato di questa sospensione. Al contrario, i dazi sui beni cinesi importati negli Stati Uniti hanno subito un drastico aumento.
Secondo quanto riportato da Al Jazeera e dalla BBC, l’amministrazione americana ha confermato che i dazi complessivi imposti quest’anno sulle importazioni cinesi hanno raggiunto la cifra sbalorditiva del 145%.
Questa escalation senza precedenti ha provocato una dura reazione da parte di Pechino. La Cina ha immediatamente risposto imponendo dazi dell’84% su tutti i beni provenienti dagli Stati Uniti, come riportato da Al Jazeera. Il governo cinese ha dichiarato che risponderà con fermezza a qualsiasi ulteriore mossa ostile da parte americana, ribadendo la sua disponibilità al dialogo “sulla base del rispetto reciproco e dell’uguaglianza”.
Reazioni internazionali e implicazioni economiche
La decisione americana di sospendere i dazi per la maggior parte dei paesi è stata accolta con un cauto ottimismo. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che l’UE metterà in pausa le proprie contromisure tariffarie per 90 giorni, dando spazio ai negoziati.
Tuttavia, ha avvertito che se i negoziati non dovessero portare a risultati soddisfacenti, le misure di ritorsione europee entreranno in vigore.
L’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) ha espresso seria preoccupazione per l’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. La Direttrice Generale dell’OMC, Ngozi Okonjo-Iweala, ha avvertito che questa disputa commerciale potrebbe ridurre drasticamente gli scambi tra le due potenze economiche, con gravi ripercussioni per l’economia globale e il rischio di una frammentazione del commercio mondiale lungo linee geopolitiche.
Le ragioni della strategia americana
Secondo diverse analisi, la strategia dell’amministrazione Trump sembrerebbe mirare a isolare la Cina, esercitando una pressione massima su Pechino per ottenere concessioni sul fronte commerciale.
La sospensione dei dazi per gli altri paesi potrebbe essere un tentativo di evitare un fronte unito di opposizione alle politiche commerciali americane e di concentrare la disputa sul rapporto con la Cina.
Tuttavia, alcuni esperti mettono in dubbio l’efficacia di questa strategia, sottolineando il rischio di danneggiare le relazioni con alleati chiave e di creare incertezza per le imprese di entrambi i paesi. Deborah Elms, responsabile della politica commerciale presso la Hinrich Foundation di Singapore, ha dichiarato ad Al Jazeera che con dazi al 145%, di fatto “non c’è commercio tra Stati Uniti e Cina“, il che creerà “seri mal di testa per molti, comprese le aziende con sede in entrambi i paesi“.
Prospettive Future
I prossimi 90 giorni saranno cruciali per capire se la sospensione temporanea dei dazi porterà a negoziati significativi tra gli Stati Uniti e i suoi partner commerciali. Nel frattempo, la guerra commerciale con la Cina sembra destinata a intensificarsi, con potenziali conseguenze significative per l’economia globale e per le catene di approvvigionamento internazionali. Resta da vedere se questa strategia americana porterà ai risultati sperati o se si tradurrà in un danno economico diffuso e in un’ulteriore destabilizzazione del commercio internazionale.