Le operazioni di risiko bancario sono ufficialmente ri-aperte, la notizia-bomba della giornata è la fusione tra Intesa San Paolo e Ubi Banca. Qualche ora fa (l’annuncio è arrivato nella notte fra lunedi e martedì), il primo gruppo bancario italiano ha deciso di fare un’offerta (Ops) per l’acquisizione di UBI Banca.
Ebbene, Intesa San Paolo offre 17 azioni del nuovo gruppo ogni 10 azioni UBI, per un valore di 4,9 miliardi di euro. Con un premio del 28% sul valore con cui UBI ha chiuso a Piazza Affari nella giornata di venerdì 14 Febbraio 2020.
La fusione tra i due istituti di credito porterà, senza alcun dubbio, alla nascita del più importante gruppo bancario italiano.
Fusione Intesa San Paolo-UBI: la proposta
Da un anno a questa parte si erano aperti diversi scenari, dalla fusione di UBI con Banco BPM, poi con BPER che a sua volta era pronta per una fusione con Unipol. Senza tralasciare altre banche, come MPS, che di certo non sarebbero rimaste a guardare. Anche sul fronte internazionale le ipotetiche fusioni prendono forma, negli ultimi giorni è stata annunciata quella possibile tra ING e Société Generale.
Ora arriva la mossa a sorpresa di Intesa San Paolo, che entra prepotentemente nelle operazioni di risiko, da cui fin’ora era rimasta fuori. Il CEO del gruppo Intesa, Carlo Messina, ha presentato annunciato la Ops per UBI proprio nel giorno della presentazione del piano industriale 2022.
Come già anticipato, Intesa offre ad UBI 17 azioni del nuovo gruppo ogni 10 dell’istituto bergamasco-bresciano. Dopo la fusione, il gruppo che nascerà sarà il settimo più importante d’Europa, il primo in Italia. A quanto pare, Intesa San Paolo è pronta ad acquisire l’intera quota di UBI nel proprio capitale, pari al 66,67%. Poi, ci sarà la revoca della quotazione delle relative azioni sul Mta.
L’aggregazione di UBI in Intesa creerà sinergie e sarà determinante per la crescita del nuovo gruppo. Il settore bancario sta vivendo una trasformazione ed è già entrato in una nuova fase, dove sono richiesti maggiori dimensioni, maggiori capacità d’investimento e soprattutto un modello di finanza sostenibile.
Le dichiarazioni di UBI e degli analisti
UBI Banca intanto sta valutando l’offerta, anche se non sono stati definiti i tempi per la “risposta”. Il CEO Victor Messiah ha già annunciato di voler convocare un cda straordinario in merito alla questione fusione. La borsa reagisce positivamente alla notizia della fusione con Intesa, tanto da far balzare il titolo UBI di oltre il 26%. Una reazione che ha letteralmente oscurato la presentazione del nuovo piano industriale di UBI, eseguita qualche ora prima.
L’aggregazione di UBI Banca servirebbe a Intesa per rafforzare ulteriormente la propria leadership nel settore. Ricordiamo che attualmente UBI è il terzo gruppo bancario italiano per capitalizzazione, dietro a Intesa stessa e Unicredit.
Gli analisti commentano positivamente l’operazione di fusione, J.P. Morgan ha dichiarato che Intesa è sulla strada giusta per acquisire un flusso di utili e creare sinergie per sostenere i dividendi (dopo il 2020). Alcuni analisti hanno indicato anche la valorizzazione di UBI troppo bassa. Quella attuale sembra non tener conto del miglioramento della qualità degli asset, della solidità del capitale, e del trend positivo degli utili.
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