Unicredit è in prima linea per fronteggiare l’emergenza coronavirus. L’istituto bancario, insieme a Unicredit Foundation, ha donato 500.000€ alla Protezione Civile per l’acquisto di materiale sanitario e dispositivi medici per coloro che ne abbiano necessità.
Annunciato e confermato il “Pacchetto Emergenza”, ancora prima delle disposizioni del governo sulla sospensione delle rate dei mutui e dei prestiti agevolati per tutti coloro che si trovano nella cosiddetta zona rossa.
Unicredit: la moratoria e i prestiti agevolati
L’istituto di credito milanese sostiene il proprio territorio, come sempre, e in questo caso anche il proprio popolo. Unicredit ha quindi annunciato una moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui per tutti i clienti residenti nei comuni colpiti dal coronavirus.
La misura vale anche per tutte le imprese che hanno sede legale o operativa nei comuni della zona rossa. Inoltre, Unicredit si dice disposta a concedere prestiti a tasso agevolato ai clienti o alle aziende dei comuni colpiti dall’epidemia.
Le altre manovre a supporto del territorio
Poi, è prevista un’altra manovra che riguarda però le regioni colpite dal coronavirus. A quanto pare, previa valutazione dei danni effettivi, Unicredit è disposta a sospendere da subito e per 6 mesi il pagamento delle rate dei mutui a tutti i clienti residenti in:
- Piemonte;
- Lombardia;
- Emilia-Romagna;
- Friuli Venezia-Giulia;
- Trentino Alto-Adige;
- Lazio.
Per le aziende con sede legale/operativa nelle regioni citate, è prevista anche la proroga delle linee di import fino a 120 giorni in caso di mancata ricezione della merce (sempre per motivi connessi all’evento epidemico).
Infine, presente anche la concessione di linee di credito di liquidità con durata sino a 6 mesi. Unicredit sta dimostrando di essere all’altezza della situazione, avere un gruppo bancario così in Italia non può che essere motivo d’orgoglio.
Ci teniamo comunque a precisare che anche le altre banche hanno adottato misure simili, tra tutte citiamo Intesa San Paolo e Ubi Banca. Entrambe con sede in due regioni colpite dal coronavirus, rispettivamente Piemonte e Lombardia.